Quando si decide di acquistare casa capita molto spesso di non avere la consapevolezza delle spese collegate all’acquisto che si debbono necessariamente sostenere. In questo modo si rischia di sbagliare nella definizione del budget.
Per calcolarle bisognerà fare delle distinzioni, in particolare se si tratta di un acquisto da venditore privato o da un costruttore, oppure se l’acquisto viene effettuato in contanti o mediante l’accensione di un mutuo.
Data la complessità dell’argomento, lo tratteremo in diversi articoli. In questo andremo ad analizzare solamente quali sono le spese accessorie collegate all’acquisto da un venditore privato.
Elenco delle spese
Nel caso di acquisto da privato, le spese accessorie saranno:
- imposta di registro;
- Imposta ipotecaria;
- Imposta catastale;
- Onorario notarile.
Come si calcolano imposte ed onorario notarile
Per calcolarle è necessario sapere se si tratta dell’acquisto di una “prima casa” o meno.
Nel caso di “prima casa”:
- l’imposta di registro è pari al 2% del valore catastale (per determinare il valore catastale basterà moltiplicare la rendita catastale per 115,5), con un minimo di € 1.000,00;
- l’imposta ipotecaria è pari ad Euro 50,00;
- l’imposta catastale è pari ad Euro 50,00.
Nel caso di acquisto senza l’agevolazione “prima casa”:
- l’imposta di registro è pari al 9% del valore catastale (per determinare il valore catastale basterà moltiplicare la rendita catastale per 126), con un minimo di € 1.000,00;
- l’imposta ipotecaria è pari ad Euro 50,00;
- l’imposta catastale è pari ad Euro 50,00.
Per quanto concerne l’onorario del notaio, purtroppo (o per fortuna) le tariffe notarili sono state abolite, perciò non è possibile calcolarlo in anticipo. Pertanto, occorrerà mettersi in contatto con il notaio a cui si deciderà di rivolgersi per seguire l’acquisto.
Per avere un’indicazione, potete comunque rivolgervi ad un agente immobiliare locale che conosce sicuramente gli usi del posto.
L’agenzia immobiliare
Qualora l’acquisto avvenga per il tramite di un’agenzia immobiliare, all’elenco di cui sopra occorrerà aggiungere:
- le spese per la registrazione del contratto preliminare presso l’Agenzia delle Entrate;
- il compenso provvigionale che verrà concordato per l’attività di intermediazione.
Il totale delle spese di registrazione si ottiene sommando:
- 200 euro di imposta di registro fissa;
- varie marche da bollo da 16 euro, una ogni 100 righe di ogni copia del contratto preliminare che si intende registrare;
- 0,5% degli importi che vengono versati a titolo di caparra confirmatoria e/o 3% delle somme versate a titolo di acconto prezzo (questi importi verranno poi sottratti dall’imposta di registro che dovrà essere pagata al momento dell’atto di compravendita).
Relativamente al compenso d’intermediazione, generalmente varia tra il 3 ed il 4% oltre IVA come per legge e si calcola sul prezzo di vendita concordato tra le Parti.
Conclusioni
Prestate attenzione al calcolo delle spese accessorie in quanto si tratta di somme non finanziabili tramite mutuo e, pertanto, occorrerà detrarle dal budget liquido disponibile.
